Parma si rinnova, arriva Martellini

Lunedì 4  luglio è stata presentata agli atleti ed ai vari collaboratori la struttura della società Parma Handball United in vista della stagione 2011-2012. Parma Handball United, lo ricordiamo, comprende 3 società, Parma Pallamano, Green Handball e HC Felino. Molte sono le novità, a vari livelli, per la  società di Via Silvio Pellico. Vediamole con ordine.

Consiglio Direttivo.

Francesco Fanti, dopo tanti anni nel settore tecnico, prima da atleta e poi da allenatore, è il nuovo Presidente di Parma Pallamano. Oltre agli incarichi istituzionali della nuova funzione Fanti si occuperà anche di supportare il settore giovanile di Parma Handball United, settore il cui coordinamento sarà affidato al nuovo consigliere Francesco Pressanto. Andrea Zerbini, dopo alcuni anni al vertice della società, lascia la presidenza per assumere un incarico maggiormente operativo, quello di General Manager. Immutate le altre funzioni nell’ambito del Consiglio Direttivo.

Macro aree

Sono state individuate 3 macro aree per poter meglio gestire le varie attività.
Settore scuole: promozione, ricerca di nuovi atleti e organizzazione di tornei e manifestazioni varie.
Settore giovanile: categorie da under 12 a under 16.
Settore prima squadra: under 18 e squadra seniores.

Allenatori

Ci sarà un solo allenatore che seguirà il settore prima squadra e, in via eccezionale per la stagione 2011-2012, la formazione under 16. Il gravoso compito è stato affidato a Luca Galluccio, classe 1986, neo laureato in Scienze Motorie. Scelta sicuramente coraggiosa ed ambiziosa sia da parte della società che di Galluccio che, ne siamo sicuri, non mancherà di profondere tutto il suo entusiasmo e la sua passione come ha dimostrato nei suoi primi anni da allenatore delle squadre giovanili di Parma.

Galluccio sarà supportato nella sua attività con le squadre di A1 e Under 18 dal nuovo Bench Coach Stefano Bolzoni, un passato remoto da atleta di pallamano ed un passato recente, fino all’ultima stagione, da giocatore di baseball, nonché allenatore dei lanciatori (nel Collecchio). Matteo Ferrari sarà l’allenatore per le formazioni giovanili dell’Handball Club Felino, società che nella prossima stagione avrà ben 3 squadre.

Squadra Seniores

Tra gli atleti che hanno conquistato la salvezza nella stagione passata il solo Alberto Grandi ha scelto di cambiare casacca. Sembra che il terzino modenese abbia scelto di avvicinarsi a casa trasferendosi alla Pallamano Secchia. Ad Alberto, a cui va tutta la stima di Parma Pallamano, gli auguri per un brillante futuro. Per rinforzare la squadra la dirigenza di Parma ha portato tra le sue fila un nuovo terzino sinistro.

Si tratta di Mauro Martellini classe’88. Nasce pallamanisticamente (e non) a Citta S.Angelo. Le ultime due stagioni le ha disputate nel Romagna, l’ultima delle quali disturbata da una fastidiosa pubalgia. Prima di arrivare a Imola è cresciuto sotto la guida di Settimio Massotti nel Città S.Angelo, ottenendo anche la convocazione nella nazionale U21. Nell’ultima stagione disputata a Città S.Angelo, la squadra era andata oltre ogni pronostico, giungendo terza nel proprio girone, senza subire sconfitte tra le mura amiche; è proprio grazie a questa stagione che Mauro si era messo in mostra. Martellini è un giocatore completo: tira, gioca con l’ala e con il pivot ed è dotato di ottime gambe.

Altra novità il gradito ritorno di alcuni atleti della classe 1991 che, in momenti diversi, avevano smesso di frequentare la palestra nell’ultima stagione; per una società che vuole fare dei giovani del vivaio l’asse portante del proprio futuro questo è sicuramente un bel segnale.

Ufficio Stampa Parma Handball United

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13 Comments

  1. STONE said:

    Nella stagione del terzo posto il Città S.Angelo (in cui militava Martellini) subì un’unica sconfitta tra le mura amiche, all’ultima giornata, proprio contro Parma Pallamano…

  2. mahhh said:

    cosa puo’ insegnare a qualsiasi giocatore questo allenatore???

    • Stone said:

      Può insegnare tanto… Come qualsiasi allenatore preparato può fare, caro il mio mahhh… La domanda semmai è: quanta voglia di imparare avranno i giocatori? (ce ne sarebbe un’altra, ma la pongo solo ed esclusivamente dal vivo, in cambio dell’offerta di una birra)

  3. francone said:

    stone ti faccio una domanda cattiva ma senza polemica:tu che in passato sei stato molto critico, per usare un eufemismo,nei confronti della società,adesso cosa ne pensi?

  4. rollermax said:

    io non avrei cambiato grandi con martellini, e gli altri di punta rimangono? intendo maffei e brancaforte

  5. Ulisse said:

    Si rimangono, anche se Maffei durante la stagione abbandonerà l’Italia per motivi di lavoro. Non è che sia stato proprio uno scambio…avrebbero anche potuto coesistere ma…

  6. Stone said:

    Caro Francone, mi piacerebbe rispondere pubblicamente a questa domanda, così come mi piacerebbe commentare qualsiasi cosa si dice a riguardo della pallamano, ma qui (e non solo qui, purtroppo) non si guarda mai a QUELLO che c’è scritto, ma solo ed esclusivamente a CHI lo ha scritto, inficiando così il valore di ogni singolo messaggio, ed interropendo sul nascere la possibilità di aprire una discussione onesta ed intelligente (non sto dando dello stupido a nessuno, sia chiaro, il senso del termine “intelligente” credo sia cristallino, dato il mio preambolo). Ogni mia singola parola verrebbe male interpretata sia in senso che nell’altro. Se Io dicessi “bianco” alcuni lo leggerebbero “rosso”, altri “verde” soltanto perché l’ho scritto Io (quando in realtà il significato sarebbe solo ed esclusivamente “bianco”!).
    Mi limito a qualche messaggino sparso quà e là, quando non riesco da solo ad impedirmi di postare o quando mi viene in mente qualcosa di spiritoso; le questioni “”serie”” le affronto in altre sedi…
    Se sei veramente interessato alla risposta alla tua domanda hai altri modi per conoscerla: puoi scrivermi su facebook se abbiamo l’amicizia o puoi telefonarmi se hai il mio numero.
    Un saluto
    F.G.

  7. mahhh said:

    per allenare una squadra di a1 ci vuole anche un po’ di esperienza e capacita’…….non e’ la stessa cosa che allenare delle giovanili…….cosa potrebbe dire questo allenatore ai vari brancaforte,martellini ecc ecc…….sono giocatori con piu’ esperienza dell’allenatore…….ed alcuni giocatori anche piu vecchi dell’allenatore…………..

  8. stone said:

    Ah, ma ho capito!!!! Mahhh non e’ il nickname, e’ direttamente il commento ai tuoi post…

  9. mahhh said:

    vabbe’ stone lasciamo perdere…..forse fai finta di non capire….ma si vedra’ chi avra’ ragione…….lui potrebbe abdare bene ad allenare dei ragazzini non una squadra senior………io galluccio l’ho visto giocare..lui in a1 non poteva nemmeno metterci piede…….quindi ribadisco:prova a pensare quanto sarebbe ascoltato da alcuni giocatori……………

  10. Stone said:

    Io capisco benissimo: capisco perché fai del maniavantismo e scrivi certe cose. Ma non lo accetto…
    I tuoi argomenti sono poveri di contenuto e stupidi. Un atleta, specie professionista, deve andare in palestra e lavorare nel modo giusto e con il giusto impegno, consapevole che può imparare da chiunque abbia qualcosa da insegnare, indipendentemente dall’età. Se un giocatore non ascolta un allenatore per via della sua giovane età o della sua limitata attività agonistica di livello, è prima di tutto molto limitato come uomo, poco intelligente, e poco propenso al lavoro di squadra.
    Se hai mai calcato un campo di gioco in qualsiasi sport dovresti sapere che un allenatore si forma con lo STUDIO, e poi con lo studio e poi ancora con lo studio, poi, forse con l’esperienza del campo da atleta. Non è necessario esser stato un buon giocatore per essere un grande allenatore (il nome di Alberto Bucci ti dice niente?), così come non è scontato che un grande giocatore possa diventare un allenatore (i nomi di Diego armando Maradona e di Leonardo ti dicono niente?) contano altre cose, prima di tutto studio, preparazione, passione e coraggio (ci sarebbe anche da considerare che in confronto a certa gente mandata in campo nella scorsa stagione di A1, Luca Galluccio sarebbe sembrato il miglior Fusina…).
    Ovviamente tutti questi post sevono solo a farmi perdere del tempo, perchè le tue sono polemiche sterili e inutili, visto che queste cose le dovresti già sapere… Saluti

  11. mahhh said:

    caro stone io non sto dicendo che quello che dico sia giusto o sbagliato……e’ solamente una mia opinione…….che tu la condivida o no io resto di quell’idea…….poi visto che hai citato maradona,leonardo ecc…………..maradona era un fenomeno perche’ aveva il pallone nel sangue…..sul campo non si e’ mai allenato……infatti negli anni suoi d’oro arrivo’ al napoli non magari in una juve gia’ piena di campioni….li si sarebbe dovuto [MODERAZIONE DI PALLAMANOITALIA] anche in allenamento…e lui non era quel tipo…….io da dirigente di una squadra non farei allenare neanche una squadra di pulcini a maradona……..leonardo invece per me non e’ stato ne un grande giocatore(giocatore modesto solo molto pompato dai media) ne tantomeno un allenatore..questo per dirti che sono i giocatori quasi sempre a decidere le sorti di un allenatore…….vedi benitez all’inter……..ma questo del calcio e’ un’altro pianeta per noi della pallamano……….sicuramente parma ha fatto una scelta coraggiosa…..nessuno lo mette in dubbio…….ma non credo sia stata fatta perche’ in societa’ vedono in galluccio un talento da allenatore……..magari era perche’ non hanno trovato altro o perche’ come tante societa’ hanno problemi economici….questo non lo so……credo solo che se parma dovesse arrivare a giocarsi una salvezza all’ultima giornata(faccio un esempio) l’allenatore per me si scioglierebbe prima dei giocatori dalla tensione……ma ti ripeto sono mie opinioni……..che tu puoi criticare tranquillamente o non condividerle…cosi come io con le tue……..poi saro’ il primo a ricredermi e fare i complimenti se dovesse rivelarsi una scelta azzeccata……..ma adesso esprimo tutti i miei dubbi…….

  12. provapure said:

    Beh, penso che nno è detto che un buon giocatore diventi un buon allenatore e chi non è stato un buon giocatore non possa allenare. Abbiamo degli esempi di allenatori che non hanno avuto un ottima carriera da giocatore ma sono diventati buoni allenatori sia nella pallamano (es. Ghedin, Realmonte), sia nel calcio (es. Sacchi) e anche in altri sport: quindi da quel punto di vista non credo che sia una certa “sbagliata”: non conta il curriculum che hai da giocatore.
    Anzi per assurdo potrebbe anche avere un vantaggio: chi da giocatore comincia ad allenare, uno degli ostacoli che deve superare è cambiare la mentalità, il modo di pensare che aveva prima: pensare da giocatore e da allenatore sono 2 cose diverse: lui non avrà questo problema.
    E’ chiaro che il suo svantaggio più grosso sarà la mancanza di esperienza, eprchè alla prima esperienza con una prima squadra, trovarsi subito in A1, non sarà semplice, ma è anche vero che dicamo sempre di dare fiducia ai giovani e questa squadra ha deciso di farlo.
    poi a fine anno si giudicherà se hanno avuto ragione oppure no, e non solo guardando i numeri, perchè quelli non sempre rispecchiano il lavoro fatto da un allenatore, ma guardando anche che tipo di gioco e che crescita hanno avuto i giocatori.
    Adesso sparare addosso mi sembra un pò presto.
    E’ molto meglio fare un in bocca al lupo e poi si vedrà.

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