Maione: “Senza la pallamano non sarei me stesso”

Tratto dal sito di informazione altoatesino www.sportnews.bz
È uno di quei giocatori che si odiano, quando indossano la maglia del tuo avversario. È invece uno di quei giocatori che si amano, quando giocano per la tua squadra. Sarà comunque dura per Pasquale Maione raccogliere la stima e l’amore dei tifosi del Bolzano, visto che prenderà il posto della bandiera Hannes Innerebner. Ecco le prime impressioni del neo biancorosso in questa intervista.

SPORTNEWS.BZ: Pasquale, sei alto 1,98 metri, pesi 105 chili, insomma dalle nostri parti si dice che sei una vera e propria roccia. Poi però si va sul tuo profilo di facebook e si trovano delle foto molto belle e ricercate. Come vanno d’accordo queste tue due anime?
PASQUALE MAIONE:
La fotografia è una mia passione da quasi due anni. Ho fatto un viaggio in Thailandia con una mia amica. Io avevo una di quelle macchinette digitali piccole, mentre lei una professionale. È lì che ho capito che c’è una grandissima differenza tra una foto e l’altra. Al mio ritorno mi sono comprato l’attrezzatura professionale.

SN: E poi hai fatto dei corsi…
PM:
No, tutto ciò che so fare l´ho imparato da me, sono un autodidatta. Leggendo libri e riviste ho imparato varie tecniche e poi ho fatto molta pratica.

SN: Adesso però parliamo di pallamano. Perchè ti sei legato al Bolzano?
PM:
Beh, dopo la chiamata del Bolzano non ci ho pensato neanche due volte a firmare il contratto. La società viene gestita in un modo molto professionale e la dirigenza mi ha presentato un progetto a lungo termine. C’è un allenatore che stimo molto e poi c’è una rosa molto forte. Insomma, questa potrà diventare la società più forte dell’Italia…

SN: Con quali obiettivi hai firmato con i biancorossi?
PM:
L’obiettivo è sicuramente quello di superare ciò che è stato raggiunto nella passata stagione, quindi arrivare in finale sia in Coppa, sia nel campionato.

SN: Nella semifinale di Coppa Italia contro il Bolzano, quest’anno c’è stato un episodio brutto con il tuo nuovo compagno Hannes Innerebner. Vi siete chiariti?
PM:
Sì, ci siamo chiariti. Vorrei sottolineare che Hannes e io siamo sempre andati d’accordo, anche in nazionale, non ci sono mai stati dei problemi, neanche con altri giocatori. L´ho spinto perchè mancavano pochi secondi al termine e noi conducevamo per un’unica rete. Ma sicuramente non lo ho fatto per procurargli un infortunio. Purtroppo è andato a sbattere contro un cartellone, penso che se non ci fosse stato, allora non si sarebbe fatto niente. Mi sono scusato più volte, e lui mi ha detto che la cosa è chiarita. Se comunque ci fosse da chiarire altro, lui sa che io sono sempre disponibile.

SN: Come vedi l’organico del Bolzano?
PM: La società ha fatto i suoi compiti. Dal 1° agosto tocca a noi di farci valere.

SN: Lasci il Conversano dopo un anno. Lo fai con qualche rammarico?
PM:
Mi sono trovato molto bene in Puglia, anche la mia ragazza è di quelle parti. La società ha avuto grandi problemi economici, i nostri stipendi sono stati pagati sempre con un grandissimo ritardo. Io sono un professionista, la pallamano è il mio lavoro e questo è stato uno dei motivi principali perchè ho lasciato il Conversano. Da questo punto di vista non c’è nessun ramarico.

SN: Quando hai iniziato con la pallamano?
PM:
Avevo 12 o 13 anni e frequentavo le medie. Un mio professore mi ha portato a questo sport, del quale mi sono inammorato da subito.

SN: In che cosa consiste il fascino di questo sport?
PM:
In tutto. Senza la pallamano io non sarei io. Certo, a maggio, dopo una lunga stagione non ne puoi più. Ma già dopo due settimane ho di nuovo tantissima voglia di ritornare a giocare a pallamano e di lottare sul campo.

SN: Una parola sulla pallamano in Italia…
PM:
Hai visto la finale a Conversano?

SN: Sì, in tv…
PM:
Allora avrai notato che la palestra era quasi vuota. Questo è un grandissimo peccato. Purtroppo la pallamano è uno sport poco conosciuto, a differenza degli stati che confinano con l’Italia, dove tutti vanno pazzi per questo sport. Penso che si debba lavorare su questo, rendere la pallamano più accessibile al pubblico. Perchè in un palazzetto gremito ci si diverte ancora di più…

SN: Cosa sai dell’Alto Adige?
PM: Sono stato su da voi un paio di volte. Ma devo imparare ancora molto.

SN: Hai avuto occasione di visitare Bolzano?
PM:
Sì, sono anche stato al mercatino di Natale e nel centro storico. Però devo ribadire, ho ancora molto da imparare e da vedere. Comunque da luglio avrò molto tempo per conoscere la città e l’Alto Adige…

da Sportnews.bz
[foto: Sportnews.bz e Pallamano Conversano]

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8 Comments

  1. Tifoso said:

    Proprio alla finale che il palazzetto era quasi pieno. Certo rispetto alle altre nazioni i nostri palasport sono vuoti, ma se mi vieni a dire che era vuoto a Conversano il palazzetto il giorno della finale….caro Maione non so dove altro in Italia troverebbe un palazzetto di 2000 posti che almeno la metà li ha riempiti (e sono stato pessimista). La gente di Conversano è stata un po’ fredda quest’anno, lo ammetto, ma non si può dire che alla fine non si è riempito il palasangiacomo.

  2. Maione pasquale said:

    E infatti si é sbagliato il giornalista, io ho detto proprio il contrario,alla domanda una parola sulla pallamano in Italia io ho risposto che se a tutte le partite di campionato ci fosse la stessa gente,la stessa passione e lo stesso calore che c’era al Palasangiacomo nella finale scudetto tutt’italia si innamorerebbe subito della pallamano proprio come ho fatto io e come ne siete innamorati tutti voi….
    Comunque proveró a chiamare il giornalista in questione e se non é troppo tardi a cambiare la risposta che ripeto é stata riportata in maniera inesatta!!! Pasquale Maione

    • Tifoso said:

      Grazie per il chiarimento! Buona estate e buona fortuna per la prossima stagione!

  3. end said:

    @tifoso…… Siamo sicuri che in un’intervista le parole e le frasi siano sempre riportate fedelmente a quelle espresse dall’intervistato? Una trascrizione errata, anche involontariamente, può voler dire tutt’altro rispetto al concetto espresso verbalmente. Ma vale per chiunque…

  4. giovanni said:

    Grande Maione, ti saluto da Conversano. Dalla Puglia in tanti tiferanno per te. Tu hai giustamente accettato un’offerta che credo nessun club italiano avrebbe potuto proporti. E hai fatto benissimo, nel pieno della tua carriera ad accettarla. Ora dei “monetizzare” il tuo valore e credo che a Conversano avranno capito. Ad Majora!

  5. Brixen said:

    Caro Tifoso, i palazzetti strapieni li trovi a bressanone

  6. Giovanni said:

    Ma per riempire la palestra di Bressanone (800 posti) basta un quarto dei tifosi del Palazzetto San Giacomo (5mila posti).

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