Tedesco e lo United tutto giovani e orgoglio italiano…

Giovane, italiano. Spesso anche bello. E terzo in classifica, con una gara in meno. E’ il Bologna United, di cui Beppe Tedesco si è ‘goduto’ ancora una volta i frutti in occasione del raduno della Nazionale di Franco Chionchio: Volpi, Bisori e Pivetta convocati, Venturi che ha dovuto rinunciare a causa di piccoli problemi fisici.

Si diceva del Bologna, giovane e italiano. Come contro il Brixen, ultima apparizione degli emiliani (35-28): “La Forst Bressanone, pluricampione d’Italia, portatrice dei valori sportivi di una regione all’avanguardia nella pratica del nostro sport, con i suoi due stranieri, è stata letteralmente travolta da un gruppo che, per 55 minuti, non ha schierato il suo straniero, il portiere Juan Manuel Bar. Non solo: l’età media, sia dello starting seven, sia di tutti i 14 giocatori a referto era di 22 anni”, spiega Tedesco.

Il roster dello United è fatto di professionisti veri, messi in condizione di fare della pallamano la propria vita. “Partendo dal capitano Dino Zaniboni che ha sempre giocato per i colori uniti di Bologna – prosegue il tecnico emiliano -, Matteo Pettinari che dopo la maturità ha lasciato la sua Cingoli per laurearsi, anche dal punto di vista sportivo, proprio qui, dove insegna. E poi Riccardo Pivetta, che ha lasciato Conegliano a 18 anni, Francesco Provvedi anche lui appena finita la scuola superiore ha lasciato Tavarnelle, Alex Hristov che frequenta ancora il liceo a Ferrara e già ha scelto di allenarsi e giocare con Bologna. Giovani che hanno sposato il nostro progetto”.

E poi c’è il lavoro coi settori giovanili, affidato a Franco Pesaresi, la cui U18 è “saldamente in testa al girone, con un gruppo di giovani come Michele Rossi, Manuel Menghini, Gabriele Corni, Lorenzo Pedretti, Davide Simiani, sicuramente in grado di poter aspirare ai vertici della pallamano nazionale”.

E in U16 e U14 ad Andrea Fabbri, le cui squadre risultano “seconde nei rispettivi gironi, ma non sarebbe giusto tacere che nell’under 14 è al comando la Pallamano Savena, guidata da Filippo Pesaresi. Proprio il giovane giocatore del Bologna United, e tutto ciò a dimostrare non solo la validità del mondo giovanile pallamanistico bolognese, ma anche la fecondità dei rapporti di interscambio che si sono creati. E ancora agli ordini di Gianni Racalbuto, storico e fondamentale collaboratore della nostra società, brilla la squadra che gioca in serie B, al comando della classifica del proprio girone, e che ha quindi buonissime probabilità di conseguire una prestigiosa vittoria”.

“Tutta questa situazione – conclude coach Tedesco – è riuscita a svilupparsi grazie alla capacità di una visione complessiva e non miope dell’attuale situazione. A partire dai dirigenti del Bologna United, della Pallamano Savena , della Pallamano 1985, dagli allenatori Gianni Racalbuto, Andrea Fabbri, Franco Pesaresi. Nel nostro sport, così come in quasi tutti quelli che si reggono su una grande passione, il ruolo svolto dagli allenatori travalica il momento del campo e si estende a tutta una serie di competenze senza le quali non potrebbe esserci neanche il minimo fermento di attività sportiva. La grande speranza è che quanto si è venuto a creare – un ambiente che guarda più alle possibilità dei ragazzi che alle proprie ambizioni – possa continuare a lungo a produrre frutti come quelli che si raccolgono in questi tempi”.

Intervista:
Alessandro Gallo

Tags ,

21 Comments

  1. bressanone said:

    il rapporto con brixen cade xchè in sudtirolo i giovani sono nati nel palasport del laghetto, mentre bar e doldan hanno lasciato l’argentina, provvedi tavarnelle, Hristov ferrara, pivetta conegliano, pettinari cingoli, resca ferrara, volpi e bisori dalle ceneri di prato, santilli da rubiera. Sembra che il progetto bologna è di raccolta (succede in tanti sport) mentre quello di brixen è di creare da solo. Questa è la differenza del 35-28. Ripeto no polemiche ma puntualizzazione. .

  2. flu said:

    Scusa Bressanone,ma nella vostra squadra mi sembra che ci sia un giocatore che proviene da Campo Tures o sbaglio?

  3. bressanone said:

    si di la vicino. Però non siamo nè giovani nè belli nè orgoglio e poi parliamo anche in crucco e siamo cattivi in difesa. E purtroppo i giovani bolognesi ci travologono.Nelle nostre valli c’è ancora chi crede alla favola di Haidi..Questo è quello che riusciamo a creare a Brixen e che da quarant’anni abbiamo creato.

  4. Cecilia said:

    l’autore dell’articolo mi sembra un pochino superficiale …. tralascia un piccolo dettaglio: nel Bologna gioca uno dei piu’ forti giocatori che ci siano mai stati in Italia, MARCELLO MONTALTO …. forse non aveva una penna color oro per scrivere il suo nome o forse basta essere infortunati per cancellare 20 anni di onorata carriera ….

    • Matteo Aldamonte said:

      Ah, per scrivere il nome di Montalto servirebbe davvero una penna color oro.

      Ma basta dare meglio un’occhiata all’articolo per rendersi conto che al centro dell’attenzione, più che il Bologna di Elite – di cui Montalto è indiscusso campionissimo -, c’è il lavoro nei settori giovanili, oltre che quello di ‘reclutamento’ dei talenti italiani più giovani, messi in condizione di vivere di pallamano.

  5. Pressing said:

    Montalto? Fortissimo ma non proprio un vincente ….. ed in difesa N.P.

  6. Tifoso said:

    Ciao! io NON sono di Bologna, ne tantomeno tifoso di parte!…. devo solo dire che la mentalità VINCENTE del team Bolognese dovrebbe… dico dovrebbe, servire da esempio a molti!…. Secondo me questo è il modo migliore per tentare di portare la pallamano Italiana a certi livelli!… o perlomeno risalire la china!… tutto il resto è solo campanilismo O gelosia senza senso!… Ci meravigliamo se non siamo neanche l’ombra di altri sport….. questo tipo di “selezioni” da realtà vicine o anche meno, in altri sport avvengono già in periodo mooooolto giovanile (poi sta ai singoli soggetti poter decidere)!… BUONA PALLAMANO!

  7. Benedetto said:

    l’esempio di bologna e’ sicuramente da seguire, ma societa’ come la mia (HANDBALL FAENZA) militante in serie B, ci ha provato e ci prova tuttora, il problema e’, per quel che ci riguarda, l’assenza di impianti sportivi adatti alla nostra disciplina. La nostra societa’ ha 30 anni, ebbene 28 di questi, compreso l’anno in corso, per giocare le partite ci tocca emigrare vicino a Imola. Durante la settimana ci alleniamo in una palestra che di regolamentare ha solamente l’aria che respiriamo!!!!!!!!!
    Ogni hanno si parte con l’attivita’ promozionale nelle scuole medie e superiori, e devo dire che la risposta e’ ottima, ma tuttavia, questa risposta, non puo’ essere sfruttata a dovere, perche’ non ci sono gli spazi per poter lavorare. A faenza si svolge ogni anno un torneo estivo nella piazza principale della citta’ e ogni anno tantissimi bambini scoprono il nostro sport e ne rimangono affascinati, ma tutte le volte a settembre il nostro problema si ripropone e quindi addio giovanili addio settore femminile ( non potete immaginare quante bambine e ragazzine qui a faenza vorrebbero praticare la pallamano) ecc. ecc.

  8. stanco said:

    Non so quanto consapevolmente ma l’articolo si inserisce in una polemica tra club emiliani: i personaggi citati nell’articolo sono soliti contattare direttamente i giovani più promettenti dei club minori… ovvio che ciò infastidisca chi i settori giovanili se li costruisce faticosamente nelle scuole!

  9. Ubi o Hubi said:

    il Bressanone e il Trieste, pluricampioni ed ancora portatrici di veri e sani valori sportivi sono stati sanzionat! Altre societa’ con veri valori no…… Sono retrocessi in A2!!! Da questa serie A2 sono saliti , il Bressanoe e’ salito dopo il secondo anno in A1. Dall’ A1 subito e’ salita in ELITE. Vecchi giocatori esperti hanno lasciato la squadra(Oberrauch, Sparber, Mussner, Tinkhauser) ed hanno lasciato il posto per vari motivi a giovani giocatori del Bressanone. Voglio arrivare al dunque: lottiamo come disperati con i mezzi che abbiamo. SOLO!!!!! I nostri mezzi derivano tutti dal nostro pallazzetto come gia’ dichiarato…. TUTTI fuoriche’ Giuliani, che viene dal Merano, man anche lui vive a Bressanone per sua scelta privata e personale, non per scelta della pallamano……I due giocatori che arrivano dal Brunico(scuola Durnwalder) sono del Bressanone dall’ Under 16, cari amici e permettetemi…..non nominate il Bressanone come paragone. Paragonatevi con altre societa’…..
    e ci crediamo ancora…..anche a Heidi!!!
    e vi diro’ di piu’….il bello di tutto cio’, quando questo Bressanone vince, ancora viene fatta pressione, da vari movimenti pallamanari, che e’ brutta, che e’ cattiva e sono dei killer, dove riguardando tutti gli video(Bolzano p.e) ed analizzando per bene…..c’era un fallo, uno(Scepanovic-Obrist), neanche voluto, che era pericoloso…ma?…. tutte le altre squadre vanno rispettate e ci si paragona con noiiiiiiii, ma dai………
    percio’ continuamo a prenderci in giro e il mondo pallamanaro con delle uscite del genere…..Ma sempre con
    una buona pallamano a tutti!!!

  10. Forst said:

    @tifoso:mentalità vincente a Bologna? @andalmonte: messi in condizione per vivere….lasci perdere.

  11. gino said:

    mi permetto di dissentire sulla mentalità vincente di chi non ha mai vinto nulla (ricordo che nei bei tempi a bologna i tedesco trovavano parecchi soldini), evidenzerei invece la virtù della società a cercare di dare un’immagine positiva della pallamano, pur non avendo pubblico…mentre per es Brixen, anche in categorie inferiori a2 e a1 fa 1500 spettatori. Quest’anno per vincere qualcosa devono sperare che in puglia non paghino il Tara e company anche se poi il fasano con i suoi ragazzi del loco possono anche sorprendere. Resto tifoso dei “crucchi” del brixen, della loro difesa e del loro modo di fare pallamano e in bocca al lupo al giovane e bello bologna.

  12. flu said:

    Ubi,innanzitutto io sono uno di quelli che ritiene che allo stato attuale voi avete dei giovani interessanti in funzione sopratutto della nazionale.Stufer e Dejacum dovrebbero essere convocati a prescindere,hanno fisico e voglia,il futuro della nostra nazionale dipende molto da loro!Un appunto che ti faccio è di riuscire con gli allenamenti a limare il loro ardore,ma certo a loro non manca il coraggio di affrontare l’avversario senza preclusioni,forse questo li fa sembrare cattivi,ma dal mio punto di vista avercene difensori di quella caratura!Dalle valli poi …..speriamo in altri giocatori,conosco personalmente il pivot dal cognome impossibile,per un 91 è forte,dimenticavo dalle valli non escludiamo……… lo speck!!

    • Ubi o Hubi said:

      ciao flu,
      ti ricordo che Stuffer fino a quattro anni fa faceva lo sci ai livelli quasi nazionali e gioca a pallamano da 4 anni…..le prime partite che faceva contro il mezzocorona o il pressano, non solo gli allenatori avversari, ma anch io non sapevo se potevo farlo giocare, tanto non era ancora abituato a certi movimenti. …..ricordo anche che Dejakum era il secondo pivot fino a 2 anni fa, adesso invece gioca da terzino titolare….ma non per giustificarmi, se ne discutiamo e’ giusto sapere tutto….:-)

  13. tippete said:

    scusate, trovo molto provinciale questa polemica sulla gente del ‘paese’ o della ‘città’. avere un buon settore giovanile è importante, ma ancora di più secondo me è riuscire a dare ai ragazzi giovani e con delle prospettive, una mentalità PROFESSIONALE (non ho scritto professionistica) che è quello che ci manca.
    In questo Bologna (per cui non ho mai nascosto di fare il tifo) è un esempio. Cosa conta che Pivetta sia di Conegliano o Provvedi di Tavernelle? la domanda è: a questi giocatori di talento, quante altre società avrebbero dato la possibilità di fare i professionisti o almeno di spostarsi in un’altra città vivendo di pallamano?
    questo credo sia il grande pregio di Bologna, quello che dovrebbero fare le società di ELITE. Bressanone si crea i suoi gicatori in casa? benissimo. ma se un giorno prendesse un ragazzo di 17 anni da trento, da verona o da la spezia (dico nomi a casa) e lo facesse crescere e diventare un giocatore, che ci sarebbe di male ? sarebbe comunque un frutto del lavoro di questa società. Del Piero è trevigiano ma è diventato calciatore alla Juventus, tanto per dire.
    diciamo sempre che la nostra pallamano a livello di giovanissimi, come numeri c’è (10-14 anni) ma poi manca nel salto di qualità.
    se ci fossero più società come il bologna, che permettono ai giovani di crescere davvero, forse anche il livello della nostra pallamano sarebbe più alto. se poi bologna a volte si comporta più o meno bene con le altre società o con i giocatori o perde le partite importanti, questi sono aspetti che vanno bene per il campanile. se parliamo in termini di movimento, ci fossero in italia altre 10 società come bologna sarei più che felice

  14. Forst said:

    Il problema e’ il modo di esprimersi del Bologna, ” travolto” il brixen dal gruppo bello e forte. Preferisco i settori giovanili montanari a questa “bellezza” virtuale . Nella storia Siracusa Trieste Conversano Brixen Prato VINCEVANO giocando a handball con giocatori forti anche per la nazionale! Ora,purtroppo, sono solo ” belli”. @tippete : pensi che il salto di qualità venga a Bologna ? Pensi che siamo bene dai 10 ai 14 anni?pensi che la mentalità professionale nasca sotto le due torri? Forza azzurri !

  15. flu said:

    Ubi,guarda che conosco molto bene la storia dei due ragazzi,per questo sono d’accordo con te!Ci mancherebbe!!Se dico che li vorrei vederli in nazionale è perchè ci credo!!Quando ho trovato modo di parlarne con Micky ad Oderzo gli ho riferito le stesse cose che ho scritto qui,se poi mi vuoi contattare personalmente puoi farlo tramite la mia email.Ciao ed in bocca al lupo(gli stranieri se mi consenti non sono all’altezza)

Comments are closed.

Related posts

Top