Marina Micciulla è la terza protagonista delle interviste di PallamanoItalia dedicate alle protagoniste della Serie A2 Femminile, che hanno trascorsi anche nella massima serie e che si raccontano con Desirée Dalla Fontana.
PALLAMANOITALIA: Marina anche per te abbiamo preparato alcune domande visto il tuo ritorno in A2 dopo molti anni passati in A1. Come mai hai deciso di andare a giocare nel Floridia?
MARINA MICCIULLA: Il tornare a giocare in serie A2, dopo un po’ di anni che militavo nel campionato di A1 è stata una scelta logistica, in quanto necessitavo di tornare in Sicilia per poter terminare gli studi universitari che negli ultimi anni non riuscivo bene a conciliare con la mia vita sportiva essendo vincolata anche nei trasferimenti di sede degli atenei. Sono dunque tornata nella mia “terra” per questo motivo e ho pensato bene di voler necessariamente continuare a giocare a pallamano , in quanto per ora è una passione a cui non so rinunciare, magari con un dispendio di energie minori rispetto ad una massima serie come l’A1, per poter amalgamare i miei impegni. È stata una scelta dovuta quindi ma sono felice di poter giocare dopo tanti anni di “esilio” per i colori della mia città! Chi fa sport sa benissimo che significa giocare “in casa”, l’attaccamento alla maglia è sempre un surplus che ti da la carica giusta per poter fare di più e tutto questo l’ho trovato nella mia società attuale dell’Handball Floridia dove ho ritrovato lo storico gruppo di compagne ed amiche che avevo lasciato in combinazione di nuove compagne, e uno staff che mi vuole davvero bene e che lavora costantemente per cercare di poter portare questa realtà pallamanistica ad un livello competitivo.
P: Dopo aver giocato in varie società importanti come l’Eos Siracusa, il Marsala, il Vigasio, cosa trovi di diverso ora che ti ritrovi in questa categoria?
M: Posso dire che in A2 sicuramente quello che mi ha colpito di più è il divario di livello tecnico-tattico che distanzia l’A1. Questa è una cosa che mi ha rattristito un po’ perchè dietro c’è una grande chiave di lettura. Innanzi tutto le grandissime difficoltà economiche delle società per poter affrontare i campionati e poter investire su giocatrici che potrebbero essere il futuro della pallamano italiana, quindi la mancanza di un lavoro accurato per i giovani. È tutto diverso rispetto a quando ho cominciato a giocare in A2 parecchi anni fa: il livello ha avuto un calo notevole e di conseguenza l’arbitraggio presenta qualche lacuna di troppo molte volte. Comunque l’altra faccia della medaglia è che è un campionato in cui ci si può divertire e del resto è quello che sappiamo fare eccellentemente noi!
P: E come ti trovi in questa nuova società? Sei soddisfatta di come sta andando il vostro campionato?
M: Sono soddisfattissima del campionato che stiamo affrontando e del resto la classifica parla da se. La società nonostante il primato in classifica non molla per poter trovare sempre stimoli nuovi per poter fare sempre meglio e in questo ci riesce benissimo il tecnico Rosapinta che cerca di tenerci sempre sotto pressione in modo tale da non mollare mai la presa dal primato in classifica. Considerazione particolare va anche allo staff dei dirigenti che riescono a organizzare tutto nel migliore dei modi e che sono sempre disponibilissimi con tutte le ragazze della squadra. Il gruppo è la vera forza di questa società dove prima di essere compagne di squadra siamo grandi amiche e ci rispettiamo tantissimo sia fuori che dentro il campo cosa fondamentale e importante da mantenere soprattutto quando ci sono momenti difficili!
P: Cosa pensi del fatto che ora le squadre del massimo campionato siano rimaste solamente in 6 visto il ritiro di Bancole e Ferrara?
M: Queste conseguenze purtroppo ci fanno capire quanto in crisi sia la nostra pallamano! Per quanto si possa essere appassionati a questo sport purtroppo non si può far finta di niente e chiudere gli occhi dinanzi alla scomparsa di realtà importanti dal campionato di A1 come Bancole e Ferrara, società che per quanto giovani o vecchie sono state sempre quelle tra le più competitive. Quest’anno il campionato a sei squadre è un campionato molto impegnativo in quanto ogni scontro rappresenta una “finale a se” in quanto le migliori straniere e giocatrici italiane si sono concentrate nelle sei squadre rimanenti. Sicuramente per le giocatrici effettuare questo campionato a sole sei squadre , lasciando stare la competitività, dovrà risultare abbastanza noioso dovendo affrontare sempre le stesse 5 squadre.
P: E della Nazionale Seniores di oggi, dato che anche tu ne hai fatto parte durante la tua carriera?
M: Ho visto l’inserimento di molte giocatrici giovani nel settore della Nazionale, affiancate a molte giocatrici di esperienza e che hanno davvero lottato molte battaglie con la maglia azzurra come Elena Barani. Spero davvero che con un buon lavoro costante e impegnativo si possa alzare anche il livello della nostra nazionale e che le giovani possano davvero crescere amalgamate con le grandi. Il mio sogno rimane quello di poter vedere militare la nazionale italiana a massimi livelli ma per fare questo forse dobbiamo prendere esempio da nazioni che sono cresciute negli ultimi anni e hanno raggiunto risultati importanti.
P: Ad una chiamata in Nazionale ci credi/speri?
M: Per chi ama questo sport penso che la convocazione in nazionale sia il massimo che un atleta possa desiderare, l’obiettivo più importante da raggiungere e l’apice della propria piramide sportiva. Quindi a chi non farebbe piacere….
P: La Pallamano Femminile ha un buon seguito di pubblico in Sicilia?
M: In Sicilia la pallamano è abbastanza seguita devo dire, soprattutto a Siracusa e in provincia come ad Avola c’è un pubblico fantastico, appassionato e caloroso che si fa sentire e segue con passione le proprie ragazze. Negli spalti non si trova nemmeno posto per certe gare ma è anche vero che da altre parti questo afflusso di pubblico diminuisce vertiginosamente e questo è una pecca perchè più gente ci segue più si estende la conoscenza di questo magnifico sport. Poi Siracusa comunque è stata una realtà molto conosciuta a livello pallamanistico tra la maschile e femminile dove vi sono state squadra come l’Eos, la Polisport , la Pentapoli e nella maschile come Ortigia e Albatro; tutte società che hanno portato questo sport ad alti livelli quindi diciamo che i siracusani sono appassionati a questo sport.
P: Che obiettivo ti sei posta all’inizio di questa stagione per te come giocatrice? E con la squadra?
M: L’obiettivo primario era quello di potermi divertire e tornare a giocare con il mio ex gruppo. Sicuramente la società ha formato una squadra competitiva per poter affrontare il campionato quindi l’obiettivo era anche quello di poter fare bene, ma non conoscevo bene il campionato per poter dare un giudizio, ma sapevo che potevamo fare delle belle cose e così è stato!
P: E a distanza di molte giornate dalla fine del campionato, chi vincerà?
M: Contro l’Enna si chiuderà il girone di andata e fin ora abbiamo fatto molto bene. Ma ancora il campionato è lungo e sicuramente tutte le squadre daranno il massimo contro noi quindi non mi sento di poter fare un pronostico del genere. Sicuramente sono ottimista perchè so che gioco in una squadra con grande personalità quindi per il resto vedremo in seguito. Scinà , Avola e Puntese sono tra le più competitive devo dire e sono le squadre che posso metterci i bastoni tra le ruote!
P: E in A1 chi credi sarà la favorita alla vittoria finale?
M: Penso che le favorite di questo campionato siano Sassari e Teramo. Il tutto si avrà tra un tira e molla tra le due. Ma anche Salerno potrebbe subentrare cercando di poter mantenere a denti stretti il primato!
di Désirée Dalla Fontana
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