A1F, Ilenia Furlanetto: vengo a Casalgrande per puntare molto in alto

Da oltre un decennio, Ilenia Furlanetto conquista selve di applausi nei i palazzetti di tutta la Penisola: la giocatrice classe 1988, nuova arrivata nelle fila della Casalgrande Padana, è infatti tra le pallamaniste di maggior talento del panorama nazionale.

  • Ilenia, mettiamo sùbito in luce le sue attitudini tecniche: si sente più ala o terzino?

Furlanetto«Io nasco come terzino, ed è il ruolo che sento maggiormente congeniale anche considerando la mia struttura fisica. Tuttavia, all’occorrenza ho disputato alcuni campionati da ala sinistra; in caso di necessità sono sempre pronta ad adattarmi».

  • Casalgrande la stava cercando da tempo, ma l’accordo è diventato realtà soltanto adesso: che cosa l’ha spinta ad accettare la proposta biancorossa?

«Il ritorno della Casalgrande Padana in massima serie è senza dubbio tra i motivi che mi hanno convinta a dire di sì. Inoltre la squadra si è rinforzata in misura notevole, e il dirigente Carlo Trinelli brilla da sempre per la sua grande professionalità».

  • Quali saranno i vostri obiettivi?

«Non conosco bene tutte le giocatrici, ma alcune sì: Elvira Klimek e Marcela Popescu sono pallamaniste di assoluto valore, e lo stesso vale per Lorena Bassi. Se poi Giorgia Di Fazzio riuscisse a superare i suoi problemi fisici, il nostro potenziale aumenterebbe in misura ulteriore. Non mi sbilancio nell’indicare traguardi da raggiungere, ma in ogni caso credo proprio che sapremo farci valere».

  • Le piace questa A1 ad otto squadre?

«Spero che nel 2014/2015 si possa arrivare a dieci formazioni: comunque sia, il torneo che partirà a settembre sarà ugualmente avvincente e nient’affatto scontato. A parte Salerno e Conversano, che sulla carta sembrano essere un attimo più complete, tutte le altre compagini sono all’incirca sullo stesso livello».

  • Cosa promette al pubblico del PalaKeope?

«Per ora preferisco salutarlo soltanto, invitandolo a farci sentire il proprio entusiasmo nell’impegnativa stagione che ci attende».

da La Gazzetta di Reggio

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