AM | DUE MINUTI A… Giorgio Oveglia: “Trieste può tornare grande”

OvegliaTra le pretendenti allo scudetto non poteva mancare Trieste, il club più titolato d’Italia. Freschi della vittoria contro Pressano, i giuliani hanno raggiunto proprio i pressanotti in seconda posizione e, sabato prossimo, sfideranno i vicecampioni d’Italia del Bozen, al PalaGasteiner. Mister Giorgio Oveglia ci racconta perché allenare Trieste sia così importante.

Il successo contro Pressano ha riaperto la Poule Play-Off: ora è tutto possibile?
“Diciamo che la vittoria ci rimette in corsa per il secondo posto. Siamo riusciti a dare un po’ di brio al Girone A. Tuttavia la strada è ancora molto lunga: vincere era comunque fondamentale, per noi”.

Nel corso della stagione avete attraversato un periodo difficile. Il peggio è passato“Più che di crisi del Trieste parlerei di meriti dei nostri avversari. Contro di noi hanno giocato bene tutti. Fra l’altro la nostra condizione fisica non è stata sempre al top: Anici e lo straniero hanno accusato alcuni problemi. Inoltre abbiamo giocato privi di Postogna. Ciononostante abbiamo raggiunto il terzo posto, al termine della Regular Season”.

Allenare il club più titolato d’Italia comporta enormi responsabilità…
“Trieste ha vinto tanto, per questo sembra sia scritto che dobbiamo vincere sempre. In realtà si stanno distinguendo anche altre realtà. Ci vorrebbe perciò un elemento di esperienza, una “guida” per i giovani. Il periodo storico non è favorevole ma, con la giusta programmazione, è possibile costruire qualcosa di importante”.

Oveglia carica panchinaQuale clima si respira quando si gioca al PalaChiarbola, tempio della pallamano italiana
“Posso affermare con orgoglio che il PalaChiarbola è uno dei pochi palazzetti in cui sono presenti mille spettatori ad ogni partita. Eravamo seguiti anche quando militavamo in A2. A Trieste la pallamano è molto sentita e gli organi di informazione ci concedono molto spazio. Per strada i nostri ragazzi sono spesso riconosciuti e “fermati” dalla gente”.

Riponete parecchie speranze nei vostri giovani: come sarà il Trieste del futuro?
“Sono felicissimo di avere circa 200 iscritti nel settore giovanile, ma la cosa eccezionale è un’altra”.

Quale?
“Siamo presenti nelle scuole primarie da settembre ad aprile: 1300 bambini praticano la nostra disciplina, durante le ore curricolari di educazione motoria. Facciamo concorrenza agli altri sport. Per questo dobbiamo pensare di proseguire in questa direzione: anche se dovessero arrivare sponsor stratosferici, quindi, noi continueremo a lavorare nelle scuole”.

Il tuo saluto a “PallamanoItalia”?
“Auguro una serena pallamano a tutti”.

di Francesco Servadio

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2 Comments

  1. gino said:

    piu che parole…mi sembrano fatti chiari senza proclami o balle varie.
    p.s.: invito a leggere l’articolo su handballtime sulla pallamano giovanile e la sua certificazione (??)e polemiche varie… qlc mi spiega cosa vogliono questi??

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