Trillini e il Conversano vincente: “Saremo molto competitivi”

Tra circa un mese, la pallamano italiano si risveglierà dal letargo estivo per preparasi ad un campionato fitto di partite ed eventi.

Il colpo di mercato più eclatante è sicuramente quello del Conversano, che ha ingaggiato come allenatore il mister dei mister, ovvero Riccardo Trillini, e con molto entusiasmo lo abbiamo contattato per conoscere i suoi propositi per questo campionato alle porte.

PALLAMANOITALIA: Mister Trillini, dopo aver trascorso qualche anno a Teramo, cosa l’ha convinta, in questa stagione, a venire ad allenare il conversano?
RICCARDO TRILLINI: “Non ci vuole molto per convincersi. Conversano è una delle mete più ambite nel panorama italiano. Ho accettato subito la proposta.”

P: Il mercato è iniziato già da un po’. Crede che attualmente la sua rosa sia da completare o le manca ancora qualche giocatore di spicco?
T: “La rosa è completa. Abbiamo fatto molti cambi, abbiamo ristrutturato la squadra. Ora dobbiamo costruire l’affiatamento tra me e i giocatori.”

P: Da dove è ripartito per riformare il Conversano vincente, non solo in campionato ma anche per la corsa scudetto?
T: “Nello scorso campionato, si è visto un bellissimo Conversano, che però si è andato sgretolando verso la fine. Hanno vinto tutto ma alla fine è successo qualcosa che non posso valutare. È mancato quel qualcosa che il Casarano, invece, ha dimostrato di avere. Siamo partiti proprio da questo, cercare di capire quello che è mancato per riuscire a colmare il vuoto.”

P: Ci sono dei modelli a cui si è ispirato?
T: “Mi sono ispirato ad una pallamano dinamica, che non giocasse su poche azioni, ma che sfruttasse la velocità e la ricerca delle conclusioni. Questo è un modello molto usato in altri campionati, come quello tedesco. Cercheremo quindi di giocare con la mentalità europea basata proprio su molte conclusioni e velocità di gioco.”

P: Conta più l’ordine o la fantasia nella preparazione della squadra?
T: Sicuramente, in questo sport come anche in altri, quali il calcio e il basket, avere ordine presuppone una preparazione completa sia in attacco che in difesa. L’allenatore garantisce l’ordine nella squadra anche per poter compattare gli stessi componenti. Determinante è, però, la fantasia del singolo, che trova spazio durante il gioco e trascina la squadra.”

P: È importante che nel gruppo i giocatori individuino una persona, non per forza un leader, quale punto di riferimento?
T: “Un leader in una squadra serve a tenerla compatta, e di solito è sempre il giocatore più anziano ad esserlo, che tiene i contatti con ogni membro e cerca anche l’integrazione dei nuovi. L’allenatore potrebbe essere un leader, ma solo perché col suo carisma e la sua esperienza, gestisce la squadra nella preparazione e durante la stagione, dando la sua impronta al gioco.”

P: Qual è il suo rapporto con gli allenatori del settore giovanile?
T: “Il rapporto con gli allenatori degli settori giovanili è sempre da costruire. Si cerca sempre di pianificare, in modo da poter integrare la rosa all’occorrenza. Nel mio caso cerco si osservare e valutare il loro modo di lavorare, cerco di dargli consigli e organizzare con loro, il lavoro dei più giovani.”

P: Rispetto alle altre squadre italiane, crede che il nuovo Conversano sia molto competitivo anche per le partite contro squadre estere?
T: “Penso che saremo molto competitivi in Europa. Abbiamo una buona rosa, con giocatori dal punto di vista tecnico molto alto. Forse manca l’esperienza e l’intensità di gioco rispetto alle altre squadre europee, ma di certo il Conversano si presenta bene.”

P: Passando al campionato che state per affrontate, quando manca ancora un mese al fischio di inizio, cosa ci può dire sui vostri obiettivi e sulle vostre aspettative?
T: “L’obbiettivo principale è cercare di vincere più competizioni possibili. E questo è chiaro sia a me che ai giocatori. Poi dobbiamo cercare di arrivare a buon punto nella coppa europea e colmare le lacune avute nello scorso campionato.”

P: Ha in programma per la sua formazione, degli impegni pre campionato atti a verificare la stabilità squadra, nuovi acquisti e preparazione tecnica?
T: “Abbiamo una scaletta di preparazione molto lunga, con parte atletica ed amichevoli. Faremo, a breve, un ritiro in Alto Adige per continuare la preparazione e per affrontare amichevoli con squadre tedesche e austriache. A settembre ci saranno altre amichevoli con Noci e Fasano. Poi inizieremo subito con la Super Coppa e l’Handball Trophy, fino ad arrivare alle prime di campionato.”

P: Cosa ne pensa delle squadre che spariscono dai campionati, non riuscendo ad iscrivere per mancanza di fondi e sponsor?
T: “Fa molta tristezza pensare, per chi come me ama questo sport, che non si riesca a aiutare le piccole squadre. La crisi nella pallamano può riallacciarsi anche alla crisi economica che si sta verificando. Molti sponsor cercano di spingersi verso altre realtà, lasciando la pallamano solo un movimento a sé. A differenza di altri campionati dove la pallamano sta crescendo anche grazie alle risorse economiche.”

P: Come si potrebbe ovviare a questo problema?
T: “Bisogna chiedersi quali sono le reali iniziative per questo sport e per farlo conoscere. Dobbiamo cercare di creare delle risorse in grado di sollevare la pallamano italiana e le piccole realtà. Sicuramente, non possiamo ogni anno cambiare i progetti ma dobbiamo cercare di mantenerli più a lungo, per garantire una certa stabilità. Sicuramente la Federazione dovrebbe, a par mio, abbassare il livello economico, in modo da permettere l’ingresso delle nuove realtà. Bisogna inoltre cercare di rendere questi cambiamenti più visibili.”

P: Un consiglio a chi “da grande” vuole fare l’allenatore.
T: “Crederci sempre e lasciar perdere i guadagni che si possono ottenere. Dimostrare fin dall’inizio che si pensa allo sport e non ai guadagni facili. Io ho iniziato partendo da zero, lo facevo per pura passione. Ora, posso permettermi di spostarmi perché ho la possibilità di farlo, a differenza di molti colleghi che, oltre alla pallamano, hanno un loro percorso lavorativo differente. Bisogna avere molta capacità e volontà, e soprattutto cercare di portare avanti l’obbiettivo.”

Augurando a Mister Trillini e alla sua squadra una buona preparazione tecnica, attendiamo di vedere i risultati di questa nuova svolta nel Conversano.

di Melania Gasparro

3 Comments

  1. GINO said:

    …purtroppo la maggioranza degli allenatori deve lavorare anche….non tutti possono permettersi di non pensare allo stipendio.

  2. shirtt said:

    Penso di conoscere il nome del giocatore al quale Riccardo teneva moltissimo….. non è stato possibile portarselo a Conversano…… cmq. Un in bocca al lupo per il prossimo campionato…….

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