Ultima fatica per i ragazzi guidati da Mister Nezirevic Sabato 11 Aprile alle ore 18,30 al Palakeope di Casalgrande in quella che potrebbe essere una partita storica per la Pallamano Reggiana, che vede contemporaneamente due atleti “pallamanisticamente” nati a Casalgrande, appendere le scarpe al fatidico chiodo e terminare una lunga carriera agonistica che li ha portati per anni ai vertici della Pallamano Italiana: Davide “Davidone” Ruozzi ed Enrico Mammi.
Davide Ruozzi classe 1975 inizia a giocare alle scuole medie a Casalgrande con il prof. Venturi e da quel momento per 27 anni ha calcato parquet in tutto il mondo, inseguendo quel sogno che per lui è diventato realtà. Ha giocato per anni a Rubiera, facendo la storia della società, conquistando 2 Coppe Italia. Nel palmares di Davide è d’obbligo ricordare la partecipazione ad un Mondiale in Giappone con la Nazionale Italiana nel 1997.
Dopo una lunga carriera Davide ha scelto di ritornare alle origini per concludere il percorso chiudendo la carriera a Casalgrande.
Negli ultimi anni con la Nuova Era Casalgrande, è stato un punto di riferimento per i giovani che piano piano si apprestano a subentrare in prima squadra. A gennaio Davide è diventato papà e adesso avrà altre sfide da affrontare.
Enrico Mammi classe 1982, anche lui, come tanti a Casalgrande, ha iniziato a giocare alle scuole medie con il prof. Venturi e fino ad oggi per 20 anni la pallamano ha fatto parte della sua vita, girando l’Italia in lungo e in largo.
Dopo Casalgrande Enrico giocherà nella Pallamano Secchia e a Trieste ed anche lui come Davide ha scelto la “sua” Casalgrande per chiudere la carriera.
Talento naturale, Enrico è un giocatore che riesce a trascinare la squadra e guidare i compagni. Sacrificio e passione sono caratteristiche che lo contraddistinguono. Anni fa un brutto infortunio ha oscurato la sua carriera (ndr – rottura del tendine d’Achille), ma Enrico a testa alta ha trovato la forza e il coraggio di rialzarsi e di tornare in campo, portando con se un messaggio importante da trasmettere ai giovani, “Bisogna saper cadere per potersi rialzare!”
Nelle ultime stagioni indossando la maglia della Nuova Era ha trasmesso ai più giovani l’amore per questo sport, come esempio da seguire. Anche Enrico è diventato da poco papà, ora gli aspettano nuove avventure.
Con la salvezza in tasca e con tanta carica emotiva ci aspettiamo una partita da ricordare Sabato al Palakeope contro il Dossobuono dove dovrebbe esserci l’impegno di tutti per regalare nella loro ultima partita la vittoria a Davide ed Enrico.
La classifica play out, ormai definita, vede il Bologna al 5° posto assoluto con Nuova Era che segue al 6° posto con Sassari e Dossobuono che, a seconda del risultato di questa ultima giornata possono disputarsi il 7° e/o 8° posto con ultimo in classifica, 9° posto e retrocesso, causa ritiro, il Castenaso. Mentre per i play off Romagna e Carpi distanziate di soli 3 punti possono ancora ambire al primato del girone, 1° e/o 2° posto mentre Ferrara ed Ambra possono lottare per giocarsi il 3° e/o 4° posto in classifica.
Con la partita di Sabato Nuova Era può vantare un’ulteriore permanenza in massima serie che unitamente alla salvezza ottenuta dalla formazione femminile targata Casalgrande Padana posiziona la società di Casalgrande tra le poche che possono vantare di avere entrambe le formazioni, maschile e femminile, in massima serie con la squadra under 16 maschile, targata Camo, che si è già aggiudicata il titolo regionale pronta per disputare le finali nazionali e con la squadra under 16 femminile sponsorizzata Casalgrande Padana a sua volta ancora in lotta per il titolo Regionale decisa a lottare fino alla fine per partecipare alle finali Nazionali di categoria con alle spalle un vivaio under 14 ed under 12 maschile e femminile di primordine.
Nuova Era – Dossobuono sarà diretta dai Sig.ri Carrera e Rizzo.
Ufficio Stampa Pallamano Nuova Era Casalgrande
La parola a Paolo Spallanzani:
DUE ATLETI INDIMENTICABILI
Hanno iniziato tutti e due dalle nostre giovanili e poi, ovviamente grazie alle loro doti fisiche e alla loro intraprendenza, sono diventati due atleti che hanno scritto una bella fetta della pallamano nazionale. Tutti e due hanno giocato in squadre di serie A, quando la massima serie era composta da 12 squadre in un unico girone in tutt’Italia, e proprio con quest’ultime sono riusciti a togliersi delle belle soddisfazioni.
Ricordo ancora quando, dopo le nostre partite (ndr – serie B), correvamo a Rubiera o a Modena per andare a vederli e a tifare per loro. Poi come spesso accade a quegli atleti che hanno la maglia della società in cui sono nati tatuata sulla pelle, hanno deciso di tornare a casa per dare il loro importante contributo a continuare a far crescere quel movimento che li aveva visti nascere.
Ricordo ancora la frase che mi disse Davide in quel di Rubiera dopo una partita di playoff scudetto 7 anni fa quando giocava ancora nella pallamano Secchia: “Mi piacerebbe tornare a giocare a Casalgrande e vorrei poter giocare con la società dove sono nato in un campionato di massima serie!. Cosa ne dici?”
Lascio immaginare a chi è dell’ambiente la soddisfazione che si poteva provare, nel sentire queste parole dette dal giocatore che in quei tempi, era considerato ancora tra i terzini più forti d’Italia.
E così accadde, arrivò a Casalgrande e assieme ai sui compagni, si rese protagonista della promozione nella massima serie nazionale, cosa che a Casalgrande non era mai successa.
Stessa cosa per Enrico. Dopo aver militato in serie A nelle file del Trieste pluriscudettato e Pallamano Secchia, anche lui decise di tornare da noi per continuare a divertirsi e crescere con la sua società. Società con la quale nel 2001 aveva vinto il titolo nazionale under 19 da capitano. Anche il giorno che partì per queste esperienze mi disse. “Non passerà molto tempo vedrai, un giorno tornerò e ci divertiremo un sacco!”.
Averli avuti in campo con noi tutti questi anni, è stato sinonimo d’orgoglio e lo dico a nome di tutta la società e di tutti gli atleti che hanno avuto la fortuna di allenarsi e di giocare con loro.
Dopo sabato sui campi di pallamano in Italia non scenderanno più come atleti ma tutto il movimento spera di continuarli a vedere come dirigenti o allenatori perché anche in quelle vesti, avranno ancora molte cose da insegnare.
A nome mio, di tutti i dirigenti, allenatori, tutti i compagni di squadra sia presenti che passati, grazie per quello che ci avete dato e ci avete trasmesso.
Paolo Spallanzani