Buffa: “Sarei orgoglio di vestire la maglia azzurra”

buffaSmaltita la doppia delusione della spedizione di Lignano Sabbiadoro, dove l’Italgest Casarano ha prima perso di misura la Supercoppa italiana, ad opera dei rivali di sempre del Conversano e poi, nel torneo annuale dell’Handball Trophy, è stata sconfitta in semifinale dal Siracusa, occhi puntati sulla vigilia del campionato.

I rossoazzurri cercano di voltare pagina e concentrarsi sulla difficile gara di campionato di sabato prossimo, dove a far visita ai campioni d’Italia ci sarà un ostico Bologna che vorrà ben figurare.

Tornando alle sconfitte contro Conversano e Siracusa, bisogna dire che le ragioni di questa boutade sportiva sono riconducibili al fatto che mister Trapani ha dovuto gestire più che una squadra di pallamano, un gruppo di “pazienti” per via degli infortuni a catena che stanno caratterizzando questo inizio di stagione. Fovio, Opalic, Stritof, Kokuca, per tutti problemi di natura muscolare.

Pertanto, con una squadra a mezzo servizio, non si potevano sperare miracoli, anche se la partita di Supercoppa ha lasciato l’amaro in bocca per come è maturata la sconfitta, ad una manciata di secondi dalla fischio finale. Tra gli infortunati c’è anche Alejandro Buffa, beniamino della tifoseria casaranese, che da 15 giorni è alle prese con una fastidiosa pubalgia.

PINO MONTEDORO: Ciao Alejandro, ti ringraziamo per aver accettato il nostro invito.
ALEJANDRO BUFFA: Grazie a voi che mi state dando quest’opportunità.

M: Come stai fisicamente?
B: Ormai sono in fase di pieno recupero. Ho già iniziato la preparazione atletica. Per questo ringrazio pubblicamente il Dott. Luca Martina, il nostro osteopata.

M: Cos’è successo a Lignano?
B: Guarda, gli infortuni ci hanno penalizzato e non poco. Eppure contro il Conversano c’è mancato poco che facessimo il miracolo, in quelle condizioni non potevamo fare di più. Perdere in quel modo a 11 secondi dalla fine ci ha anche scaricato un po’ psicologicamente. Contro il Siracusa abbiamo pagato questo calo psicofisico. Ma in campionato, vedrete, sarà tutta un’altra storia.

M: A cosa è dovuto questo grande affetto che ti dimostrano i tifosi?
B: Veramente non saprei. Magari perché sono uno dei giocatori piu “longevi”della squadra, ad ogni modo mi fa molto piacere poichè per un ragazzo che si trova nelle mie condizioni, lontano dagli affetti familiari e dagli amici, è molto importante che intorno avverta l’affetto dai casaranesi. Poi sono una persona semplice, umile, senza grilli per la testa; credo che la gente apprezzi anche questo di me.

M: Hai mai pensato di stabilirti a Casarano per sempre, oppure hai altri progetti in Argentina?
Qualche volta ci penso, ma la nostalgia della mia famiglia prende il sopravvento. A Casarano ci vivrei volentieri. Qui ho trovato la mia seconda famiglia per così dire. Comunque, finire la mia carriera qui, questo si me lo auguro.

M: Se quest’anno dovessi trovare più continuità di rendimento, infortuni permettendo, pensi che ci possa essere una chiamata di Equisoain per la nazionale, visto che hai il doppio passaporto? Oppure preferisci giocare per la nazionale Argentina?
B: La nazionale Argentina è sempre la nazionale Argentina, ma se un giorno il Zupo mi chiamerà, sarei molto orgoglioso di vestire la maglia azzurra.

di Pino Montedoro
[da CasaranoSport.it]

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