Non è un titolo ufficiale, ma negare la soddisfazione è impossibile: l’ITC Ceramiche Salerno si aggiudica il big match contro la Leadercoop Teramo, trasmesso in diretta dalle telecamere di RAI Sport Più, e si aggiudica primato e piacevole “etichetta” di squadra campione d’inverno.
Il successo delle salernitane di Adrjana Prosenjak è arrivato al termine di una gara intensa, degna di due squadre che tutto hanno fatto pur di scalzare dalla vetta della classifica quella Verde Vita Sassari ormai da anni ai vertici della pallamano nazionale.
Match acceso, si diceva. Con grande equilibrio sin dalle prime battute, nonostante le ospiti, sospinte dai propri sostenitori oltre che dalla carica di un’ottima Natalia Anisenkova, tentano la fuga a metà del primo tempo. Teramo non ci sta, e mister D’Antonio si affida alle bombe della Dorovic per recuperare lo svantaggio, impattare sul 17 – 17, e completare il sorpasso con un rigore allo scadere.
La ripresa è un’altalena. Il risultato oscilla prima da una parte, poi dall’altra. E la differenza, come accade spesso nelle grandi sfide, la fanno gli errori: chi sbaglia meno, vince. Salerno non fallisce le sue occasioni, e gioca bene le sue chance con un’incisiva Ettaqi, autrice di sei reti e di un’ottima prestazione complessiva.
Teramo, dal canto suo, paga la giornata negativa di Giona tra i pali, e vede pesare sul bilancio del match due errori decisivi in contropiede, che avrebbero potuto dare, in una fase di equilibrio assoluto del match, prima il pareggio e poi il vantaggio alle ragazze di D’Antonio.
Ma, come si diceva, vince chi sbaglia meno. Le ospiti nel finale allungano ancora, resistono al ritorno delle padroni di casa, e chiudono sul 34 – 36. Chiudono festeggiando il primato, il sorpasso ai danni del Sassari, il titolo di campionesse d’inverno.
E’ grande la soddisfazione in casa ITC Salerno, come dimostrato dalle dichiarazioni, rilasciate a fine gara ai microfoni di PallamanoItalia, da parte dell’allenatrice Adrjana Prosenjak:
Terminato il girone di andata, il campionato di Serie A1 Femminile si prepara ad affrontare una lunga pausa: il rientro in campo, infatti, è previsto per il 9 Gennaio 2010, con la prima giornata del girone di ritorno.
LEADERCOOP TERAMO – ITC CERAMICHE SALERNO: 34-36 (p.t. 18-17)
Leadercoop Teramo: Andrei, Cavenaghi 1, Dorovic 11, Furlanetto 3, Fini, Giannoccaro 2, Giona, Palarie 5, Profili 3, Rofi 1 , Topor, Adamczyk, Lucic 8, Di Pietro. All. D’Antonio
ITC Ceramiche Salerno : Anisenkova 6, Bandiera, Borozan , Coppola, Crvenkoska 4, Ettaqi 6, Federspieler 5, Napoletano , Pastore 1, Pavlyk 7, Ruggia, Vijunaite 7, Landri. All. Prosenjak
Arbitri: Iaconello-Iaconello
di Matteo Aldamonte
Ho capito perchè l’Italia della pallamano non vince mai…Basta guardare la Giannoccaro che è tutto tranne che in forma! E’ vergognoso secondo me…Cmq in questo articolo vedo dei toni ed uno stile che non mi piacciono, come ad esempio iniziare una frase con una congiunzione….Mah!
Ho capito perchè la pallamano italiana non vince mai…Basta vedere com’è in forma la Giannoccaro……
E’ la prima volta che un sito ‘elimina’ un mio commento…Ma scherziamo? Mica ho offeso qualcuno! Ho semplicemente espresso una mia opinione da ex giocatrice…Senza il dialogo non si va da nessuna parte
Sull’inizio della frase con una congiunzione, ecco un piccolo intervento di Giovanni Nencioni, linguista italiano e presidente dell’Accademia della Crusca (mica male…) dal 1972 al 2000:
«… nei Vangeli, che sono collane di episodi della vita di Gesù, è frequente l’uso dell’e all’inizio dei successivi episodi. Qualche esempio dal capitolo VIII del Vangelo secondo Matteo: «Ed entrato Gesù nella casa di Pietro…»; «E salendo lui su una barca…»; «Ed essendo giunto oltre il mare nella regione dei Geraseni…». Noi notiamo che una buona traduzione italiana omette in questi casi l’iniziale congiunzione e, ma a torto, perché essa conferisce alla narrazione un ritmo di concatenazione incalzante e dalla ripetizione acquista un valore presentativo, più debole di quello di ecco, ma pur sempre efficace. Una affinata esperienza moderna delle risorse della lingua ha condotto anche la congiunzione e a produrre “effetti speciali” alternando tratti espressi linguisticamente a tratti inespressi ma sensibilmente presupposti e perciò non assenti. Quando Giovanni Pascoli comincia la poesia Il gelsomino notturno così: «E s’aprono i fiori notturni, / nell’ora che penso ai miei cari», quell’e iniziale, oltre ad avere un valore presentativo, quasi un ecco, anticipa alla espressa situazione della notte la inespressa situazione crepuscolare di attesa, da cui la notte scaturisce. Il raffinato espediente stilistico, portato sul clamoroso e sensazionale piano giornalistico ha, con effetti più grossolani, la stessa articolazione tecnica: la reale consecutio instaurata dall’e iniziale corre tra la espressa conclusione positiva o negativa di una trattativa precedente e la trattativa stessa rimasta inespressa perché nota ai lettori e quindi affettuosamente evocata dalla congiunzione: “E, dopo tanti discorsi, finalmente l’accordo!”; “E, dopo tante trattative, la guerra continua!”»
Sulla forma della Giannoccaro mi permetto di considerarla del tutto fuori luogo. Sul mio stile, fortunatamente esiste la soggettività del giudizio. Può piacere, può non piacere.
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Gloria è sempre stata così ed è sempre stata molto efficae nel suo ruolo, ha limiti come tutte le nostre giocatrici, e se la pallamano femminile non va da nessuna parte , la “silhouette” delle atlete c’entra assai poco. Abbiamo avuto nazionali con atlete poco più che anoressiche ma non mi ricordo nessuna qualificazione………….però sono nuovo della disciplina quindi forse mi sbaglio.
Credo di aver omesso per errore una parola nella mia risposta. Volevo intendere che la critica sulla Giannoccaro è fuori luogo, e non la giocatrice.
Gloria proviene da un periodo non dei migliori dal punto di vista fisico e, per chi ha visto la gara, avrà sicuramente notato un riacutizzarsi di un problema di lunga data alla caviglia. E non è giudicabile per una gara giocata male da ambedue le squadra. Perchè la verità è che quella di ieri è stata una brutta partita dal punto di vista tattico, in particolar modo difensivo, con difese e portieri poco attenti, ma anche offensivo, caratterizzato da tanti errori di finalizzazione e di costruzione del gioco. E anche Gloria (anche io come Matteo amo iniziare il discorso con una E “enfatizzante”…che non è assolutamente un errore…) ha risentito di questo andamento. Senza contare che non mi sembra che in Italia ci siano tutti questi pivot “puri” come lei. Sassari, Salerno e Ferrara hanno pivot stranieri (Mladenovic, Vuijnate e Lojpur), il Bancole ha la Barani e il Messana Giallongo. La Barani fino ad ora ha segnato 41 reti (ma giocando molto anche da centrale), la Giannoccaro 18, la Giallongo 8. Escludendo la Egger che gioca all’estero, quanti altri pivot ci sarebbero da nazionale? E comunque, come dice giustamente Marco, non è che in passato in Italia ci siano stati tutti questi grandi “fenomeni” in quel ruolo…