Janko Bozovic in Champions e i giocatori “etichettati” in Italia

BozovicJanko Bozovic, terzino destro mancino di 203 cm per 101 chili, classe 1985: oltre ad essere punto fermo della nazionale austriaca, è anche il titolare del Meshkov Brest, squadra bielorussa che il prossimo 28 settembre inizierà il suo cammino in champions League. Nel 2008-09 era arrivato al Casarano, accolto da grandi aspettative ma ben presto messo ai margini della squadra: giudicato non abbastanza forte, troppo lento e macchinoso, venne relegato al ruolo di 5’ o 6’ straniero (all’epoca si giocava in Elite e gli stranieri schierabili erano 4).

In occasione dei play off, a Bozovic venne preferito il più esperto Umberto Brajkovic che in effetti ebbe un ruolo decisivo per la conquista dello Scudetto da parte della formazione leccese. Alla fine della stagione Bozovic non fu confermato, un suo abboccamento con il Secchia non andò in porto per pochissimo e così il mancino si trasferì allo Slovan (una delle squadre di fascia medio-alta in Slovenia) prima di essere notato in Germania (Emsdetten) e oggi a Brest.

Possibile che ciò che va bene per la Champions, cinque anni fa non andasse bene per il livello della Elite? Troppo alto il livello di allora o fretta nella valutazione da parte degli operatori di mercato italiani?

Il caso di Bozovic, infatti, non è isolato: solo per citare i più clamorosi, possiamo parlare di David Katzirz, centrale – terzino giunto al Gammadue Secchia nel 2005-06, preceduto da grandi attese. Nonostante la sua presenza, il Gammadue retrocesse, nessuna delle squadre di Elite decise di provare a tenerlo e così dopo qualche anno il terzino spuntò al Pick Szeged, in Ungheria, con cui nel 2009-10 segnò addirittura 56 reti in Champions League.

Altro esempio, ancora transitato per il Gammadue Secchia: Federico Fernandez, ala sinistra della nazionale argentina. Giunto in Italia nel 2010 e subito ‘giubilato’ perché etichettato troppo lento, impacciato, senza grinta. Per poi ritrovarlo in Asobal con il Cuenca e 5’ assoluto nella classifica dei marcatori del Mondiale 2011.

In questo elenco non si sta parlando di giocatori che sono passati per l’Italia e poi hanno spiccato il volo verso palcoscenici più importanti (ce ne sarebbero tanti, da Balic e Vori per arrivare al più recente Doldan, approdato in Bundesliga), ma di giocatori che vennero ‘scartati’ troppo frettolosamente in Italia.

Oggi che soldi per prendere stranieri di prima fascia non ce ne sono più, e per imparare dagli errori del passato, vale forse la pena di avere pazienza e fiducia per non bruciare i giovani italiani che calcano i campi dei nostri palasport, dando anche spazio a quelli che pur avendo delle potenzialità devono guardare le partite dalla panchina.

Avere fretta di bruciare giovani, come si fece anni fa con questi stranieri, sarebbe imperdonabile oggi che più che mai il futuro della pallamano passa per i nostri ragazzi.

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13 Comments

  1. anonimo said:

    comunque doldan è approdato in terza serie tedesca e non era un granchè neanche in serie A2 ! ! !

  2. Rami said:

    Penso si parli di Martin Doldan che ha giocato nel Gammadue,Bologna,Noci e in Nazionale passato credo per la terza liga Tedesca poi in Asobal col Villa Aranda;passato quest’estate in seconda Bundesliga.

  3. gino said:

    Tutelare i giovani? Se tutti giocano in serie A e tanti in nazionale!

  4. Secchiello said:

    Fernandez venne fatto fuori dai senatori dello spogliatoio non dall’allenatore (Ghedin) che anzi lo difendeva

  5. Luca Montanari said:

    Katzirz purtroppo fu condizionato da un infortunio che lo tenne fuori per 3/4 di stagione. Ma che fosse forte non era in discussione.
    Fernandez fu fortemente voluto da Ghedin. Purtroppo però o hai una squadra fortisima e allora puoi permetterti uno straniero all’ala, oppure è un compromesso troppo rischioso. Tra l’altro, a differenza di Doldan e Riccobelli, lui aveva avuto non pochi problemi di ambientamento.

    A Rubiera è passato anche Mike Bezdicek, che secondo me è il più forte straniero che sia mai passato da squadre italiane. Era il classico Top Player con una carriera alle spalle fantastica in Bundesliga e Nazionale Tedesca. Uno che insomma con la pallamano italiana non aveva nulla a che fare…

    • Max said:

      Beh a Conversano sono passati anche stranieri di un certo livello come Cvetkovic o Thorsson, Gummi, Vori, Lisicic, Karsten Kohlass (nazionale tedesco). Diciamo che l’Italia ne ha visti di giocatori di un certo livello benchè spesso a fine carriera.

      • stranieroinitalia said:

        Si vede che non avete visto Zovko,. Strbac o il povero Jurina… erano a fine carriera ma erano stati i più forti del mondo!

  6. Handballmania said:

    Bell’articolo. Frutto dell’arrivo di concorrenza. Bene cosi. A me piaceva molto Nikolic del Brixen di qualche anno fa, ma il più forte che abbia mai visti e’ stato Novokmet del Bolzano. Spero d’aver azzeccati i nomi!!!!

  7. MrPallonetto said:

    Io che non sono più un ragazzino ricordo “un certo” Valeri Gopin: altra stoffa ed, ahimè, altri tempi! Questo lo straniero più forte e completo che io ricordi (senza nulla togliere al fortissimo Conversano dell’epoca, Zovko, e un certo Tankos)!

    • Max said:

      Si Yura Tankos e anche il ceco Jan Filip che dopo Conversano è andato in Germania dove è diventato ala titolare del Nordhorn per 7 stagioni consecutive e poi del Lowen! Un’altra pallamano rispetto a quella attuale ;'(

  8. cremino said:

    Di buoni “stranieri” in Italia ne sn passati. Purtroppo solo fino a 10-15 anni fa. Personalmente nn ho avuto modo di veder giocare gente come zovko o jurina. Ma dai racconti di chi ci ha giocato e visti in campo credo che fossero dei veri “fuoriclasse” di una pallamano epica molto differenti x struttura e tecnica dai campioni internazionali di oggi quali Hansen o Karabatic. Credo che tra i migliori stranieri visti dal vivo in Italia la mia top five è la seguente: Filip (conversano), Kobilica (prato e pou naturalizzato e cn l Italia a Kumamoto), Vori (Prato e Conversano), Doborac (prato), Nenad Milosevic (ortigia siracusa e gammadue). Tra questi atleti meriterebbero di stare anche qualche ottimo “straniero” italiano quali Tarafino, Fusina, Fonti, Prantner, Pastorelli. Atleti con grandi doti tecniche e cn gli “attributi”. Erano i tempi in cui l Italia andava ai mondiali e Trieste giocava la champions legue contro Kiel portland santantonio e riusciva a vincere in trasferta in croazia conteo il Badel Zagreb. Purtroppo di gente così ultimamente nn se ne vede in giro. Speriamo bene x il futuro che qualche dirigente illuminato e qualche allenatore preparato inizi a piantare qualche seme e sptt che lo faccia diventare fiore. Evviva la pallamano e complimenti a pallamanoitalia x l articoli

  9. Perplesso said:

    Tutti grandi nomi avete nominato…io ricordo anche un certo kovacevic(Merano) babic e anche di un certo rudic(secchia)

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