2DF | Lo Scinà ci crede e non si ferma più

9810_10206068269292644_4742359340077932019_nNon si ferma la corsa dello Scinà nel girone G del campionato di serie A2 femminile di pallamano. Le rosanero allenate da Silvia Di Dio non ha avuto pietà del Messana travolgendo le malcapitate avversarie per 46-19. Si tratta della quinta vittoria in altrettante partite disputate che conferma la leadership della squadra palermitana che non ha risentito della lunga pausa natalizia andando ripetutamente a segno. Lo Scinà dunque va a quota 15 in classifica con sei lunghezze di vantaggio sul Messina, corsa a Licata per 39-17.

La sfida col Messana non ha avuto storia. Fin da subito la squadra di casa ha dominato la contesa chiudendo il primo tempo con un perentorio 24-6. Nella ripresa è stata pura accademia con Silvia Di Dio che ha dato ampio spazio alle più giovani. Gloria per tutte, anche per i portieri con la Under 16 (classe 2000), Giulia Madonia che ha parato un rigore a Sciurba che ha comunque siglato 9 reti rimanendo una delle poche avversarie a dare qualche grattacapo alla squadra del Villaggio S. Rosalia.

Tra i marcatori dello Scinà si segnala Victoria Romeo che ha siglato ben 18 reti. Tania Marino ha segnato 9 gol, poi Marilisa Sardisco con 6, Manuela Dell’Orzo con 5, triplette per Miriam Raccuglia, Francesca Pizzo, doppietta per Federica Raccuglia. Per le peloritane, Sciurba a parte, si segnalano le 6 reti della Cannavò. Poi veramente ben poca cosa confermando anche i numeri: le palermitane prime con miglior attacco e miglior difesa (173 gol fatti a fronte di 86 subiti) contro il Messana fanalino di coda col peggior reparto offensivo e la difesa più perforata (78 reti segnate e 141 subiti).

«La partita non ha avuto storia – spiega il tecnico Silvia Di Dio – ma è stato un buon test perché ho potuto far giocare anche le più piccole. Tra l’altro non era facile mantenere alta la concentrazione e noi abbiamo tuttavia giocato a buon ritmo senza troppe pause con giocate veloci sia in attacco che in difesa dove abbiamo potuto imbastire contropiedi come abbiamo voluto».

di Edoardo Ullo

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